
Livinallongo del Col di Lana
Livinallongo del Col di Lana, localmente conosciuto con il nome ladino Fodóm è un comune sparso composto da diverse frazioni e borgate di cui le principali sono Pieve - sede municipale - e Arabba, celebre località turistica estiva e invernale.
Situato nell’alta Val Cordevole, compreso tra i passi dolomitici Pordoi, Campolongo e Falzarego, il territorio comunale è collocato al confine tra la provincia di Belluno e quelle di Trento e Bolzano.
Il territorio di Livinallongo è stato abitato stabilmente a partire dall'alto medioevo e ha avuto, a differenza degli altri paesi dell’Agordino, un'evoluzione storica pari a quella di Colle Santa Lucia. Possedimento del Tirolo, vide sorgere attorno all’anno Mille il Castello di Andraz, tuttora visitabile anche con un piccolo museo, e oggetto negli ultimi anni di un’attenta opera di recupero. Il maniero fu eretto per proteggere il confine meridionale del Tirolo e quindi divenne residenza dei Principi-vescovi di Bressanone, che detenevano i diritti di sfruttamento anche delle Miniere del Fursil, a Colle Santa Lucia, altra realtà della Ladinia storica.
Livinallongo divenne poi possedimento della Casa d’Austria e tale rimase fino alla fine del primo conflitto mondiale, che tra l’altro vide uno dei principali teatri di guerra proprio tra queste montagne. Il nome del comune, che deriva dalla parola ladina livinal - gola, vallone franoso, che richiama probabilmente la stretta valle che caratterizza l’inizio del corso del Cordevole - fa riferimento anche al Col di Lana, che domina questo territorio e che è divenuto tristemente celebre per le pagine di sangue che qui furono scritte durante la Grande Guerra fino alla disfatta di Caporetto nel 1917. La parola ladina Fodóm, che identifica il territorio di Livinallongo, sembra invece alludere alla presenza di faggi; dalla stessa origine deriva anche il toponimo tedesco della località: Buchenstein, che unisce la parola germanica Buche (faggio) a Stein (pietra), forse in relazione alla presenza del Castello di Andraz.
L’identità ladina e la storia legata alle vicende tirolesi sono ancora molto sentite dagli abitanti di Livinallongo, che nel centro di Pieve - a due passi dal monumento che ricorda l’eroina ladina Caterina Lanz - ospita il Museo di Storia, Usi, Costumi e Tradizioni della Gente Ladina. Altro luogo della memoria è il vecchio mulino (visitabile) di Arabba dove segale e orzo erano macinati.
A testimonianza della profonda religiosità che ha sempre contraddistinto questa comunità, si trovano oggi numerosi luoghi di culto, almeno uno in ogni frazione. I maggiori sono quello del capoluogo, dedicato a San Giacomo Maggiore, e quello di Arabba, intitolato ai Santi Pietro e Paolo. Notevoli sono anche le chiese della Santissima Trinità (Andraz), San Giovanni (Soraruaz), San Sebastiano (Ornella) e San Silvestro (Larzonei).
Da non dimenticare inoltre il Sacrario situato in località Pian di Salesei, eretto su quello che era già un cimitero di guerra, che raccoglie i resti di 5404 caduti (685 italiani, 19 austroungarici e 4007 militi ignoti) nel corso della Prima Guerra Mondiale sui fronti dolomitici, che già riposavano nei piccoli cimiteri di guerra del Col di Lana e della Marmolada.
E' un territorio a forte vocazione turistica, Livinallongo presente un’ottima offerta ricettiva, soprattutto nella frazione di Arabba, che ha accesso diretto alle piste della ski area Arabba-Marmolada, inserita nel carosello Dolomiti Superski. In estate numerose sono le possibilità di passeggiate, escursioni ed ascensioni alle più belle cime dolomitiche.
Altra importante risorsa per il territorio è il mantenimento delle attività silvo-pastorali, dell’agricoltura e dell’allevamento di montagna. Molte le malghe in quota ancora in funzione, mentre a Renaz è presente un caseificio dove vengono prodotti ottimi formaggi tipici.
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